La caccia, liberamente ispirato a Le Baccanti di Euripide, è uno spettacolo teatrale inconsueto, affascinante, inquietante, visivamente superbo, “drammaticamente” attuale, seppur tratto da un’opera scritta più di 2.500 anni fa. Uno spettacolo multimediale, un dramma inchiesta sull’impossibilità di rappresentare la tragedia nel mondo moderno… Una tragedia sulla modernità, fatta di follia collettiva, dalla quale è impossibile redimersi.
Interpretata da un sorprendente monologo multimediale di Luigi Lo Cascio, uno dei volti-icona del cinema e del teatro italiani, La caccia fonde il palcoscenico allo schermo cinematografico per dar vita ad un’opera unica nel suo genere.
Nella tragedia greca, Euripide mette in scena lo scontro tra Penteo, re di Tebe, e Dioniso, dio del vino, del teatro e del piacere fisico e mentale, che lamenta il fatto di non essere stato riconosciuto e venerato proprio nella sua città d’origine, Tebe. Il conflitto coinvolge tutta la comunità, le donne tebane sono indotte da Dioniso a fuggire sul monte Citerone per celebrare riti in suo onore. Il corpo sociale della città è sconvolto. Dioniso, infine, si vendicherà con i cittadini tebani, che non volevano riconoscere la sua divinità, in maniera smisurata. La sconfitta dei suoi avversari si configura come morte, esilio, distruzione, follia.
La caccia è una fusione perfetta tra teatro d’autore e le più avanzate tecnologie visive a supporto della video arte.
Penteo è l’unico personaggio in scena eppure non è solo. Alle sue spalle, le animazioni su schermo sono parte integrante dello spettacolo, come la metà di un corpo. La guida che ci accompagna nella mente degenerante di Penteo e attraverso i dubbi che via via crescono con l’infittirsi della trama, è un bambino che, dall’immaterialità dello schermo, è presente in scena più di tanti attori. (hoyloco.wordpress.com)
Assistere a La caccia è un’eperienza che lascia senza parole: dramma della tragedia, videoarte e teatro d’autore di fronte agli spettatori e alla loro anima, per far riflettere sulla “tragedia” della realtà contemporanea, per stupirci con tecniche d’animazione grafica che diventano parte integrante dello spettacolo.
Da non perdere!
La Blanche