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L’isola del guerrilla marketing

Lo scorso anno, per promuovere la nascita del tumblr blog Urban Island, dedicato alle attività culturali che si svolgono a Milano nel quartiere Isola, varie azioni di guerrilla marketing hanno invaso il neighborhood.

Messaggi in bottiglia nei negozietti della zona?

Water (leggi: vater) surfers?

Ami da pesca sulle auto parcheggiate?

Il fermento in questo quartiere è notevole e i suoi abitanti si distinguono per la ricchezza dei progetti. Una forza in grado, ad esempio, non solo di protestare contro la realizzazione della Città della Moda, ma di offrire una risposta alternativa (e realizzabile), attraverso Cantieri Isola.

Troppo avanti: go Isola, go!

Joy

Ever dream this man?

Quest’uomo è stato sognato da almeno 2000 persone in tre anni. Chi è?

La sua immagine è stata segnalata per la prima volta ad uno psichiatra di New York nel 2006, quando una donna lo ha disegnato, raccontando che l’uomo appariva costantemente nei suoi sogni.  Nei giorni successivi, lo schizzo del viso dell’uomo è stato notato da altri pazienti sulla scrivania del medico, i quali hanno affermato di averlo sognato. Incuriosito dalle numerose segnalazioni, lo psichiatra ha inviato il ritratto ad alcuni colleghi, scoprendo così che l’uomo era stato sognato da centinaia di pazienti nel mondo.

This man

Un brivido pre-Halloween ci percorre la schiena, ma un passaggio sul sito thisman.org svela la verità, anche se parziale: dopo la rassegna stampa e i racconti delle “vittime” delle visite notturne di quest’uomo, si accede alla sezione shop. E ora chi crede che quest’uomo sia realmente comparso nei sogni di circa 2000 persone? Alcuni lo hanno fatto. Noi attendiamo l’evoluzione del progetto, per conoscere la vera identità di This man.

Joy

Quando il guerrilla marketing è più efficace della presenza in fiera

È proprio vero: (a volte) non tutto il male viene per nuocere. Immaginate di esservi dimenticati di presentare in tempo utile la domanda di partecipazione a una fiera per voi strategica, con il risultato di esserne esclusi… Che fare? Come dite, vi strappate i capelli? Beh, potete rivolgervi a un’agenzia di comunicazione specializzata in attività di guerrilla marketing. Il risultato? Brand awareness a costi ragionevoli.
Così ha fatto l’edizione sudafricana di Commercial Trader, pubblicazione specializzata dedicata alla compravendita di macchine agricole e industriali. Esclusa dal NAMPO Agricultural Trade Show, evento capace di attrarre ben 35.000 visitatori, Commercial Trader ha fatto posizionare davanti agli ingressi dei bed & breakfast più vicini alla zona fieristica un tappeto simil-campo, con trattore incorporato… La sezione di terreno già “passata” dalla macchina ospitava un semplice messaggio Your number one resource for harvesting, con l’invito a un contatto telefonico. Di sicuro impatto.

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The Apprentice

Tibits, certo che l’insalata è proprio gigante…

Curiosa iniziativa di guerrilla marketing promossa da Tibits, catena pensata per i vegetariani che abbina un servizio da fast food in termini di velocità con l’eleganza di un ristorante di alto livello.

Tibits - Guerrilla marketing

Tibits - Guerrilla marketing

In molto parchi della Svizzera, paese d’origine di Tibits, ai tronchi degli alberi sono state addossate sagome di legno a forma di forchetta. Il risultato? Sembra proprio che qualcuno si stia gustando una buona insalata…

The Apprentice

Greenpeace, salviamo gli animali dall’inquinamento

«L’inquinamento porterà all’estinzione di intere specie animali»: è un’affermazione forte, che però tendiamo a dimenticarci facilmente. Più delle parole sarebbero efficaci esempi concreti: guardate cosa ha fatto Greenpeace in Polonia con la campagna Lives in dirt, will disappear soon, utilizzando le sagome in cartone di animali a rischio e… alcuni spazi urbani non esattamente lindi.

L’effetto è assicurato: basta avere pazienza per un po’ e le silhouette diventano indistinguibili, a causa della polvere che si accumula sulle superfici. Quale miglior prova del fatto che l’inquinamento è veramente responsabile della sparizione delle specie animali?

The Apprentice

Toilet social marketing

I bagni pubblici sono diventati oramai il palcoscenico di svariate campagne pubblicitarie. Soprattutto social. Ci si può permettere di sperimentare un linguaggio diverso dalle campagne classiche, come se i bagni fossero una sorta di “zona franca” rispetto non solo ai media tradizionali, ma anche ai luoghi di guerrilla usati più frequentemente.

Axe, ad esempio, ha utilizzato spesso i bagni per le proprie campagne ( giocando, va detto, con i pupazzetti uomo/donna disegnati sulle porte), come in questo caso.

Interessante, però, come il bagno pubblico possa essere usato come luogo di riflessione su temi sociali. Qui, la campagna di “Mothers against drunk driving” raggiunge facilmente il proprio target (ragazzi che vanno in discoteca) con un messaggio semplice ed estremamente efficace.

Grazie a Osocio.

Ed Wood

Emergenza a bordo? Io uso il deodorante

Terminate le vacanze, si torna al lavoro e, da lunedì, anche a scuola. Una conseguenza, spiacevole, è rappresentata dall’aumento indiscriminato del traffico, con i pendolari – compreso il sottoscritto, che ormai impiega 35 minuti per fare 10 km – costretti a partire da casa ore prima per essere puntuali in ufficio/classe. L’alternativa? Prendere un mezzo pubblico. Un’esperienza che ha i suoi vantaggi – mentre si viaggia si può telefonare senza mettere a repentaglio la vita di nessuno e persino leggere il giornale o un buon libro – ma che può tramutarsi anche in un’odissea. Colpa di ritardi, convogli non sempre pulitissimi e… anche di vicini non proprio profumati! Proprio su questo fatto ha giocato Henkel North America per promuovere con un’azione di guerrilla marketing i deodoranti della linea RightGuard.
Avete presente le teche che negli autobus e nelle carrozze della metro custodiscono il martelletto rompi-vetro e/o piccoli estintori, caratterizzate da scritte come “In caso di emergenza, rompere il vetro”? Ebbene quella che potete ammirare sotto contiene in realtà… un deodorante!!
Geniale: leggenda – non saprei dove verificare il dato – vuole che in Germania, teatro dell’azione di guerrilla, ben 6.500 persone abbiano subito ordinato il prodotto in questione.

Henkel - Guerrilla per RightGuard

Henkel - Guerrilla per RightGuard

The Apprentice

Il parcheggio? Un problema per i comuni mortali, una leva di marketing per i pubblicitari

È notizia di questi giorni che il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha rimandato alla prossima settimana la decisione definitiva in merito al progetto di un parcheggio da 700 posti auto nell’area collinare del Pincio. Sulla questione si sono pronunciati un po’ tutti, dal Ministro Bondi a Italia Nostra, passando per Celentano, e milioni di parole sono state spese da giornali e blog.
Segno, questo, che il parcheggio rappresenta una delle ossessioni – o meglio degli incubi – dell’uomo metropolitano moderno. I pubblicitari, volponi, lo sanno e cercano di sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Di seguito, qualche esempio curioso, scoperto surfando in Rete.

Iniziamo con una fissione alternativa di Smart in quel di Madrid, città dove gli spazi per il parcheggio di certo non abbondano. Per comunicare che “Le nostre macchine non hanno bisogno di grande spazio”, lungo una delle principali arterie della capitale spagnola, Smart ha installato il cartellone che potete ammirare sotto. Esteticamente da rivedere ma il messaggio arriva rapido e chiaro.

Smart - Affissione alternativa a Madrid
Smart – Affissione alternativa a Madrid

Mini, invece, ha addirittura costruito un divertente advergame – Power Slide Parking – intorno all’atto del parcheggiare: www.mini.com/powerslideparking. Protagonisti sono una Mini Baby Racer e quattro amici Hank, Otis, Mike e Pete alle prese con un parcheggio reso difficoltoso dalla presenza di rampe, tombini e altri ostacoli. Cinque i livelli da superare per laurearsi campioni. Un modo insolito per creare brand awareness e per sottolineare uno dei plus di Mini Baby Racer.

Mini - Advergame Power Slide Parking

Mini - Advergame Power Slide Parking

Infine, per associazione di idee, la parola parcheggio richiama quella di multa: a volte non è proprio possibile trovare uno spazio libero e quindi si lascia l’auto davanti a un passo carraio oppure in doppia fila, con tutti i rischi che questo comporta… Altre volte si prolunga la sosta oltre il consentito. Carina quindi l’idea della compagnia low cost sudafricana 1Team Airlines di piazzare – in pure stile guerrilla marketing – nel parcheggio dell’aeroporto internazionale di Johannesburg una macchina ricoperta di multe per sosta prolungata. Questo il claim: “Pagare meno per il viaggio significa che puoi rimanere di più in vacanza”. 

1 Team Airlines - Guerrilla Marketing all'aeroporto di Johannesburg

1 Team Airlines - Guerrilla Marketing all

The Apprentice