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A San Valentino regala una birra

Are you still with us?

Anche a San Valentino Heineken chiede una prova di fedeltà al brand: per la festa degli innamorati i cioccolatini, i fiori, i peluches non vanno più (e meno male..!), il regalo giusto è il lip gloss al gusto di birra.

Heineken ha lanciato in questi giorni il minisito AYSWU Valentine, dove è possibile acquistare il beer gloss per la propria lei. Come confermano le ricerche “scientifiche” presenti sul sito, il 99% degli uomini preferisce il lip gloss alla birra rispetto ai tradizionali alla frutta.

Heineken lipgloss

Idratante per lei. Rinfrescante per te.

Sul sito, anche una raccolta delle migliori frasi degli utenti, da riciclare per inviarle alla propria ragazza.

Non proprio romantico, ma davvero efficace per confermare il gusto giocoso della birra verde..

Joy

Green is The New Black

Ed eccomi di nuovo a parlare di Green e di aziende che si mostrano sensibili al problema della ecosostenibilità.

Qesta volta tocca ad Heineken, da sempre green nel look & feel oggi si trova ad essere un attualissimo brand green anche nell’anima.

La campagna è stata curata dall’agenzia JWT obiettivo era creare per Heineken un progetto rivolto all’ambiente che fosse però anche accattivante per i consumatori e al tempo stesso, ovviamente, facesse da cassa di risonanza per il brand.
viveverde
E quindi?

Nasce Vive Verde il brand di Heineken che firma una linea di green bag ricavate da tutti i cartelloni pubblicitari dismessi e che incitano il comsumatore al riutilizzo, il più poliedrico possibile, dell’oggetto. (fashion bag, shopping bag, gym bag e chi più ne ha più ne metta).

Le borse hanno registrato il sold out in pochi giorni.

Ma non l’aveva già fatto Vodafone tempo addietro?

Chi l’ha detto che le belle idee sono sempre quelle più originali, nell’epoca dello sharing le belle idee sono quelle condivise 😉

Ci piace un sacco, e basta con i sacchetti di plastica al supermercato!

Sunglasses@night

What Men Really Want, lo spot è seriale che non stanca

Come i blockbuster, anche gli spot, quando baciati dal successo, hanno raffiche di sequel. È il caso di Heineken e delle campagne Walk in Fridge e Walking Fridge (spin-off della prima), a cui avevo già dedicato i post Donne vs uomini, chi urla di più? e Quando le bionde si sfidano a colpi di schiuma e… spot. Il nuovo spot What Men Really Want (che ho visto su Womarketing) è una sorta di mix dei due, in quanto ritornano gli elementi dell’urlo belluino maschile e del frigorifero a due zampe. Nuova è l’ambientazione: il Red District di Amsterdam. Alcuni maschietti passano davanti alle vetrine: sono però stranamente insensibili alle moine e ai fisici prorompenti delle belles de nuit. Il motivo? Beh, c’è una bionda che li sa emozionare di più…

Una curiosità. Mentre gli spot del passato erano a firma TBWA\Neboko, l’ultima creazione è di Pixasso che si è aggiudicato il video contest promosso da Heineken su Brand Fighters.

The Apprentice

Quando le bionde si sfidano a colpi di schiuma e… spot

Sul successo delle bevande alcoliche, fascino della trasgressione e valutazioni sullo status sociale a parte, penso influisca anche l’originalità della comunicazione. Di seguito, tre esempi dal pianeta birra.
Nel gennaio scorso, ho dedicato un post al commercial Walk in Fridge di Heineken, costruito sulla dicotomia uomini vs. donne, declinata a… ultrasuoni. Ebbene, di questo spot esiste una versione spoof targata Bavaria: protagonista una sorta di sosia ciccione – e per giunta annoiato – di Russell Crowe che, disturbato dalle urla dei suoi compagni di party, li chiude nel vano frigo dove sono custodite bottiglie di Heineken per poi godersi la compagnia di una buona lattina di Bavaria… e non solo!!

Heineken ha risposto – aprile 2009 – con lo spot Walking Fridge, che cita quello precedente, ormai considerato un classico, declinandolo secondo la logica “Se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto”.

Più convenzionale nella sua originalità è invece lo spot di Stella Artois, con atmosfere alla James Bond. Protagonisti una bella bionda e un adone, che rischiano di farsi travolgere dalla passione, e il gelosissimo marito di lei… Per l’amante apparentemente si mette male ma la vita riserva sempre sorprese!

The Apprentice

Donne vs uomini, chi urla di più?

Se accettiamo una logica molto Sex In The City, una delle più importanti fonti di soddisfazione dell’ego femminile è… un guardaroba ricco e all’ultimo grido, più da ammirare che da indossare. Cosa che è fonte di ilarità (e di incomprensione) per noi maschietti. Ma siamo poi sicuri di essere molto migliori? Magari non ci cureremo del vestiario (almeno non tutti…) però a chi non è capitato di esaltarsi in compagnia degli amici, con una bottiglia di birra ghiacciata in mano?
Ebbene proprio su questi luoghi comuni l’agenzia TBWA\Neboko di Amsterdam ha costruito il commercial Walk in Fridge per Heineken. Molto fuori dagli schemi e perciò divertente.

The Apprentice

La pubblicità italiana? Teme il confronto con l’estero

Spazi di libertà sempre minori. Un mercato del lavoro troppo flessibile (eufemismo) per i giovani. Una tv pubblica dall’offerta deprimente. Una classe politica litigiosa e auto-referenziale. Scuola e Università senza fondi. Un campionato di calcio sempre più ostaggio dei violenti e dominato dal business… Sono soltanto alcuni dei motivi per cui spesso preferiamo all’Italia gli altri Paesi.
Aggiungerei anche l’assenza (o quasi) della pubblicità comparativa.
Secondo la definizione della AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pubblicità comparativa è “quella modalità di comunicazione pubblicitaria con la quale un’impresa promuove i propri beni o servizi mettendoli a confronto con quelli dei concorrenti”.
Può essere indiretta, quando i concorrenti vengono individuati genericamente (ad esempio, L’unico detersivo che pulisce a fondo) oppure diretta, quando il concorrente è riconoscibile perché citato espressamente o visualizzato attraverso il suo marchio.
Pur non espressamente vietata dalla legge, in Italia la pubblicità comparativa diretta è stata spesso ritenuta illecita dai giudici, sulla base di un’interpretazione restrittiva delle esistenti norme in materia di concorrenza sleale.
Avete idea di quello che ci perdiamo in termini di creatività ed efficacia del messaggio? Per rendersene conto bastano due esempi.
Ricordate il viral Heineken in cui un aspirante suicida rinunciava ai suoi propositi quando scopriva che la cassa su cui era salito per impiccarsi era di birra Heinken?

Ebbene, a distanza di tempo la stessa Heineken ha deciso di riproporre il video in versione spoof. Purtroppo per il protagonista, il finale è tragico: colpa – si fa per dire – della cassa di birra Grolsch.

Più cerebrale, la campagna scelta da FedEx. Come convincere i potenziali clienti che il servizio offerto non teme paragoni? Semplice, basta dimostrare che anche i competitor – nel caso UPS – se ne servono…

FedEx - Pubblicità comparativa

FedEx - Pubblicità comparativa

The Apprentice