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The Cassette, time to rewind

Il fascino del vintage su scarpe contemporanee?

E’ riuscito nel mix il marchio francese The Cassette, con un video nato per piacere agli advertisers.

Musica anni ’80, immagini essenziali, un bell’effetto d’insieme. Davvero cool! Ci è venuta voglia di fare fitness..

The Cassette

Joy

Teen drinking causes brain damage

Teen drinking

Ha il giusto appeal, ma è stata criticata per il carattere del copy troppo piccolo e un’ambiguita di fondo, questa campagna realizzata da MADD, Mothers Against Drunk Driving.

Le immagini vogliono portare i giovani a conoscere gli effetti dell’alcool sul cervello in giovane età. Per questo cerca un linguaggio a loro comune, fotografie di teens “autolesionisti“, che danneggiano metaforicamente la propria salute colpendosi in testa con una bottiglia.

MADD

Fotografie e pay-off in grado di colpire la sensibilità dei ragazzi o capaci di tirare fuori il lato “selvaggio” dei teens? Il dibattito è aperto.

Joy

Raincampaign: il vero outdoor!

Un outdoor advertising che si vede solo con la pioggia? Un’idea forse strana, ma davvero efficace, nata ad Amsterdam, le cui condizioni climatiche si prestano decisamente a sperimentazioni legate al cattivo tempo.

Raincampaign

Si tratta di Raincampaign, un progetto che semina sulle strade e i marciapiedi messaggi pubblicitari che sono invisibili con il sole, ma se bagnati dalla pioggia, emergono gradualmente dall’asfalto.

The people behind RAINCAMPAIGN® love rain!

Amano anche l’ambiente, quelli di Raincampaign, il primo progetto di outdoor advertising ecosostenibile. Dopo circa otto settimane il messaggio sparisce, senza dover utilizzare materiali o prodotti aggiuntivi. Inoltre una percentuale del prezzo di una Raincampaign viene devoluto alla rinascita delle foreste pluviali.

La prima azienda che ha usato Raincampaign per promuovere un proprio prodotto è Continental: le gomme invernali hanno ottime prestazioni sul bagnato, da qui l’associazione con la pioggia e con Raincampaign.

Aspettiamo di vedere applicato Raincampaign a prodotti per il raffreddore, tè e cioccolate calde, libri thriller o dvd…

Joy

Apple inventa la pubblicità obbligatoria

Pubblicità obbligatoria? E’ quanto è stato brevettato recentemente dalla Apple. Il New York Times ha pubblicato la notizia da alcuni giorni, ma sul blog ufficiale di Steve Jobs ancora non si parla di questa novità, nonostante (cosa piuttosto rara) Jobs sia presente nella richiesta di brevetto come inventore del progetto. I dettagli sulla nuova iniziativa di advertising sono però già molti.

Steve Jobs Apple

Il brevetto si riferisce ad un software per computer, telefoni cellulari, lettori mp3 e tutte le tecnologie che usiamo quotidianamente: il programma mostrerebbe messaggi pubblicitari o ne farebbe ascoltare l’audio mentre l’utente sta usando il dispositivo, senza che gli sia possibile interrompere lo spot. Per proseguire con le operazioni che si stavano svolgendo, sarà necessario interagire con lo spot, rispondendo a domande o dando la propria opinione sul prodotto.

L’utente sarebbe quindi sottoposto a test che, recita il brevetto, diventeranno “più aggressivi” se l’utente non risponderà con impegno o cercherà di aggirarli. I commenti alla novità sono stati piuttosto negativi:

Apple e l‘obbligo di guardare lo spot: solo una caduta di stile? Il Sole 24 Ore

Brevetti. Apple vuole costringerci a guardare la pubblicità ITespresso.it

L’iniziativa, se applicata ai Mac (ricordiamo che per ora è stata solo brevettata), costituirebbe certamente un grosso cambiamento per la Apple rispetto alla condotta tenuta fin’ora. Aspettiamo di vedere come sarà presentata al pubblico e quali vantaggi, in termini economici, discenderanno dall’acquisto di un dispositivo dotato di questo software, prima di rifiutare la novità. Speriamo solo che il Mac non diventi una “broken promise” paragonabile alle delusioni descritte nell’ultimo spot Get a Mac, dove, come sempre, si ironizza su Microsoft.

Joy

Ludwig rocks the neighbourhood

Ludwig Drums, le batterie più note del mondo, festeggiano i loro primi 100 anni con una campagna stampa davvero interessante: Ludwig, terrorizing neighbours since 1909.

Ludwig drums

L’immagine evoca il lieto sconvolgimento di una vita tradizionale quando il rock entra a farne parte, “terrorizzando” i vicini di casa. Adolescenti di ieri e di oggi possono riconoscersi nelle immagini, che contrappongono con grande ironia passione per la musica (di un certo tipo) a tradizione e tranquillità.

Anche la triste, solita minestra viene sconvolta dal suono della batteria..

Ludwig drums

Le batterie Ludwig sono diventate un mito, ormai centenario, che si è saputo adattare ai cambiamenti nella comunicazione e nella musica, pur conservando un’immagine ben precisa e autorevole. Profilo Twitter, MySpace, Facebook FanPage, web tv sono alcuni dei mezzi attraverso i quali è possibile stare sempre in contatto con la propria passione per la batteria.

Una passione centenaria, ma trasversale, come recita il profilo Twitter:

Drums your dad played. Drums cooler than your friends are playing. Drums that your children will play and melt your face.

Joy

UNICEF Toy Soldiers

L’Africa conta il maggior numero di bambini soldato al mondo e UNICEF aiuta molti di loro a lasciare quella condizione per rientrare nella società. L’impegno di UNICEF nella lotta alla schiavitù dei bambini in guerra è al centro di questa nuova iniziativa, davvero interessante.

Apparentemente, un sacchetto di soldatini di plastica.

Unicef Toy Soldiers

Una volta aperto, vediamo che il sacchetto contiene le sagome di bambini che leggono, vanno in bicicletta, giocano.

Unicef Toy Soldiers

UNICEF Toy Soldiers è interessante ed efficace perché dotata della capacità di attraversare diversi livelli e significati: evoca la distinzione tra ciò che è giusto e accettabile e quello che non lo è; critica l’indifferenza per immagini che ci appaiono spesso confuse e lontane; mette a confronto le possibilità che alcuni bambini hanno (giocare con i soldatini) mentre altri sono soldati veri, giocattoli nelle mani di poteri in guerra.

Joy

Guinness: every man has a dark side

Guineess: every man has a dark side

Every man has a dark side? Secondo Guinness, la birra scura più famosa al mondo, sì. Le immagini  fanno riferimento alla campagna realizzata dall’agenzia BBDO di Shanghai. Il concept è stato giudicato dagli utenti di Adsoftheworld.com, che l’ha pubblicata, poco originale, vecchio, noioso.

Ma guardando l’original size delle immagini ho iniziato ad apprezzare la campagna, che, per una volta, non ritrae il bicchiere colmo di birra ed esplora invece un territorio artistico. Sono in corso forti cambiamenti nell’immagine di Guinness o si è trattato di un “incidente” di percorso? Aspettiamo la prossima campagna!

Joy

Apple ads: l’evoluzione

Siete accaniti fan della Mela? Bene, non perdetevi la galleria di immagini e video realizzata da webdesignerdepot, relativa all’evoluzione della comunicazione pubblicitaria di Apple.

Dalle prime pubblicità degli anni 70 a quelle dei giorni nostri, si evidenzia come il gioiello di Steve Jobs abbia mutato la sua comunicazione.

Da un punto di vista grafico, col passare del tempo, si nota una riduzione dei testi e un’immagine globale che si fa via via sempre più minimalista.

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With the launch of the iMac in the late 90s, Apple ads became much more artistic and, for the most part, focused much more on showcasing the product and used very little text compared with earlier ads.

Oltre alle immagini si possono vedere anche alcuni video ads: da non perdere quello del 1984.

Inoltre, se siete interessati al design dei prodotti Apple leggete qui.

Mr. Writer

Vuoi un lavoro? Impara l’haka…

stvjobs

Una delle doti più apprezzate dai potenziali datori di lavoro è la determinazione. E che cosa meglio della haka, la danza dei Maori resa celebre dalla nazionale di rugby degli All Blacks, esprime questo state of mind?

È questa la logica del commercial Jobseeker’s Haka firmato da The Union Advertising Agency per il sito di recruiting scozzese Stvjobs.com.

The Apprentice

Mentos, le ragazze si conquistano a colpi di beat

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Se nel vecchio West conquistare una bella fanciulla significava spesso duellare con le pistole, oggi la sfida è a colpi di… beat. Almeno secondo lo spot firmato da Bartle Bogle Hegarty. Purtroppo per il protagonista, la beatboxing battle prende una piega infelice quando l’avversario sfodera la sua arma segreta: il nuovo stick di gomme Mentos.

The Apprentice