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Apple Tablet: scommettiamo che..?

Da alcune settimane si parla del prossimo lancio di Apple Tablet, un computer touchscreen e e-book reader firmato Mac. Dalla casa di Cupertino non sono emerse indiscrezioni, ma sul web i fan si stanno scatenando, ipotizzando aspetto e funzionalità del nuovo device Apple.

Apple Tablet

I “rumors” attorno al nuovo Tablet si sprecano: il lancio sul mercato è previsto per la primavera 2010, ma Apple non commenta nè rilascia dichiarazioni. Gli utenti intanto stanno producendo video, immagini e animazioni che dovrebbero anticipare il nuovo prodotto.

L’attesa attorno a questo nuovo gioiello è altissima e Wired USA, che ha visto una crescente curiosità da parte dei suoi lettori per gli articoli dedicati ad Apple Tablet, sta promuovendo un concorso che vede come premio finale proprio un Mac Tablet (se esiste e se uscirà prossimamente!).

Gli utenti sono chiamati, entro il 15 gennaio, a prevedere quanti articoli Wired dedicherà ad Apple Tablet nel corso del 2010. Nel caso in cui il nuovo Tablet non esistesse e le anticipazioni fossero invece una “bufala” mondiale, il vincitore del concorso riceverà un abbonamento annuale a Wired!

Joy

Apple inventa la pubblicità obbligatoria

Pubblicità obbligatoria? E’ quanto è stato brevettato recentemente dalla Apple. Il New York Times ha pubblicato la notizia da alcuni giorni, ma sul blog ufficiale di Steve Jobs ancora non si parla di questa novità, nonostante (cosa piuttosto rara) Jobs sia presente nella richiesta di brevetto come inventore del progetto. I dettagli sulla nuova iniziativa di advertising sono però già molti.

Steve Jobs Apple

Il brevetto si riferisce ad un software per computer, telefoni cellulari, lettori mp3 e tutte le tecnologie che usiamo quotidianamente: il programma mostrerebbe messaggi pubblicitari o ne farebbe ascoltare l’audio mentre l’utente sta usando il dispositivo, senza che gli sia possibile interrompere lo spot. Per proseguire con le operazioni che si stavano svolgendo, sarà necessario interagire con lo spot, rispondendo a domande o dando la propria opinione sul prodotto.

L’utente sarebbe quindi sottoposto a test che, recita il brevetto, diventeranno “più aggressivi” se l’utente non risponderà con impegno o cercherà di aggirarli. I commenti alla novità sono stati piuttosto negativi:

Apple e l‘obbligo di guardare lo spot: solo una caduta di stile? Il Sole 24 Ore

Brevetti. Apple vuole costringerci a guardare la pubblicità ITespresso.it

L’iniziativa, se applicata ai Mac (ricordiamo che per ora è stata solo brevettata), costituirebbe certamente un grosso cambiamento per la Apple rispetto alla condotta tenuta fin’ora. Aspettiamo di vedere come sarà presentata al pubblico e quali vantaggi, in termini economici, discenderanno dall’acquisto di un dispositivo dotato di questo software, prima di rifiutare la novità. Speriamo solo che il Mac non diventi una “broken promise” paragonabile alle delusioni descritte nell’ultimo spot Get a Mac, dove, come sempre, si ironizza su Microsoft.

Joy

Testa a testa tra Mac e Pc

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Mac Vs PC

Continua la sfida tra Mac e PC: questa volta l’Adv Apple, curata dall’agenzia TBWA\Media Arts Lab, si intitola “Switcher cams”: interessante la modalità in cui è organizzata all’interno di un quotidiano online, precisamente il New York Times.

Questo il claim:

Make the ultimate upgrade. To Mac.


Mr. Writer

La Cucina Italiana online “veste” Apple

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La Cucina Italiana scaglie Mac per promuovere il proprio network online.

La campagna è firmata D’Adda,Lorenzini,Vigorelli.

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Ci piace l’accostamento di un prodotto D.O.C. come la nostra cucina nazionale con un prodotto altrettanto D.O.C. come un Macbook.

Complimenti!
Sunglasses@night

Apple ads: l’evoluzione

Siete accaniti fan della Mela? Bene, non perdetevi la galleria di immagini e video realizzata da webdesignerdepot, relativa all’evoluzione della comunicazione pubblicitaria di Apple.

Dalle prime pubblicità degli anni 70 a quelle dei giorni nostri, si evidenzia come il gioiello di Steve Jobs abbia mutato la sua comunicazione.

Da un punto di vista grafico, col passare del tempo, si nota una riduzione dei testi e un’immagine globale che si fa via via sempre più minimalista.

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With the launch of the iMac in the late 90s, Apple ads became much more artistic and, for the most part, focused much more on showcasing the product and used very little text compared with earlier ads.

Oltre alle immagini si possono vedere anche alcuni video ads: da non perdere quello del 1984.

Inoltre, se siete interessati al design dei prodotti Apple leggete qui.

Mr. Writer

Mac vs Pc. La battaglia continua.

Sono oramai anni che va avanti la campagna Mac vs Pc, una delle campagne di più grande successo degli ultimi anni. Adatta ai media tradizionali così come al web, sempre divertente e minimale, mai troppo aggressiva, sempre molto subdola. Ha creato decine di spoofs, parodie online, completamente autonome da Apple, e soprattutto ha spinto all’estremo l’eterna lotta tra i fanboys di uno o dell’altro brand, da sempre in competizione. La casistica è però abbastanza desolante per Microsoft: Estetica? Apple. Affidabilità? Apple. Qualità dei materiali? Apple. Zune vs IPod? Zune chi?

L’unica vera freccia all’arco di Microsoft è il prezzo, e non è poco. L’ultima campagna “It’s a PC. Laptop Hunters” cerca di andare proprio in questa direzione. A due ragazzi comuni vengono dati dei soldi per comprare un portatile con delle caratteristiche predefinite (monitor, ram, scheda grafica, etc.). Scelta libera, Mac o Pc.

Bene, Lauren non compra un MacBook (ne avrebbe il budget) perchè ha lo schermo troppo piccolo. Buona ragione. Poi però dice “forse non sono abbastanza cool per essere una ragazza Mac”. Ecco la prima zappata sui piedi: che senso ha una frase del genere? Apple è un brand legato al “think different”, un brand emozionale, che il pubblico sceglie (anche) per cercare una caratterizzazione personale. Si fa proprio il gioco di Apple in questo modo, l’idea di “Pc noioso, Apple cool” che a Cupertino sottolineano da sempre. Microsoft cerca di parlare al pubblico elencando cifre strabilianti (inches wide, gigabytes di ram, megahertz), evitando di toccare gli argomenti sensibili (affidabilità, design, sicurezza, peso) che potrebbero metterla in difficoltà. Ma non tiene conto delle communities online, che proprio su quegli argomenti vanno ad indugiare nelle proprie discussioni, e che diventano fondamentali nel momento in cui un utente deve decidere quale laptop comprare ed affida parte della decisione d’acquisto ad una ricerca su Google.

Microsoft è leader del mercato, ma è così universalmente criticata da rendere ogni sua mossa nell’ambito della comunicazione un potenziale boomerang. Meglio, forse, concentrarsi sulla stabilità del nuovo sistema operativo. Meglio per Microsoft, meglio per tutti gli utenti. Inclusa Lauren.

Ed Wood