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Archibugi, Soldini e Virzì: i nuovi corti di Intesa Sanpaolo

Sono in onda da ieri i nuovi spot-cortometraggi di Intesa Sanpaolo, piccoli film che nascono per trasmettere il concetto di banca vicina alle necessità, ai problemi e alle gioie dei propri clienti.

Dopo Per Fiducia, la serie di corti che l’anno scorso era approdata in tv (tre spot firmati da Ermanno Olmi, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino), arrivano ora le produzioni di Francesca Archibugi, Silvio Soldini e Paolo Virzì.

Archibugi Soldivi Virzì

Francesca Archibugi racconta la storia di due amiche che decidono di abbandonare la stabilità di un lavoro che non le soddisfa per inseguire il sogno di riaprire l’asilo che hanno frequentato insieme. La voce narrante del corto è quella di Antonio Albanese.

Archibugi Soldini Virzì

Silvio Soldini entra invece nel mondo di un ricercatore che vuole tornare in Italia, attraverso la narrazione di Margherita Buy. L’imprenditore di Paolo Virzì è invece la storia di un uomo che sta per prendere la difficile decisione di chiudere la propria azienda, ma che torna sui suoi passi dopo essersi confrontato con il figlio ed i dipendenti. In questo caso, la voce fori campo è quella di Silvio Orlando.

Si parla quindi sempre di fiducia, nel futuro e verso gli altri, in questi nuovi cortometraggi.

Intesa Sanpaolo aveva continuato il percorso di Per Fiducia anche on-line, con i corti La Pagella di Alessandro Celli, L’ape e il vento di Massimiliano Camaiti e L’altra metà di Pippo Mezzapesa.

Altre tre storie di fiducia i cui interpreti hanno meritato importanti riconoscimenti e che portano i problemi della vita reale e i personali riscatti quotidiani sotto la luce magica del cinema italiano.

Joy

2012: subway sott’acqua

2012. We were warned

Effetto ottico niente male per il lancio del film “2012” di Sony Pictures: un’inondazione sembra inghiottirsi  la stazione della metro di Cantagalo, Copacabana – Rio de Janeiro.

metro_2012

Ecco il trailer HD del film con John Cusack, in uscita il 13 novembre.

Mr. Writer

WEB_CINEMA: Perfiducia.com

Nell’enorme calderone dei mutamenti che le nuove tecnologie stanno apportando al bioritmo delle nostre tradizioni espressive, uno dei più evidenti sembra stia avvenendo in seno alla settima arte.

Il cinema e la sua macchina fruitiva sembrano orientarsi con sempre maggiore decisione all’universo web, probabilmente per raggiungere quegli spettatori che qui hanno trovato distanza dalle sale.

La rete è sicuramente diventata un punto di riferimento fondamentale nella scelta dei titoli dei prossimi film da guardare (e da scaricare, con progressivo avvilimento di chi di cinema ci vive) e sembra imporsi sempre più compiutamente come un canale di supporto alla diffusione dei film.

Ricordiamo tutti il grande hype ottenuto dalla particolare promozione web based pensata per il lancio di Cloverfield.

L’interazione concessa dal web, infatti, permette di contestualizzare un lavoro o una produzione cinematografica in maniera molto più diretta e completa rispetto alla più tradizionale locandina o trailer.

E’ possibile strutturare l’attesa, rilasciare strategicamente informazioni e approfondimenti, articolando così il contesto di fruizione e offrendo allo spettatore la possibilità di partecipare alla modifica/stesura dei contenuti.

Ma, in realtà, sono gli stessi processi di fruizione del prodotto audiovisivo ad essere in mutazione, profilando nuove tipologie di “consumo” dello stesso. La progettazione web oriented, infatti, non riguarda la sola comunicazione del prodotto film, ma sembra interessare la sua stessa distribuzione. La stessa portabilità del contenuto sembra informare nuove concezioni di release: il film, quindi, si sta facendo bit?

A questo proposito, una particolare riflessione nasce in occasione di un progetto cinematografico tutto italiano, presentato sul finire della scorsa settimana, che si pone come occasione propizia all’analisi di una mutazione di approccio legata proprio a questo aspetto.

Per Fiducia nasce dall’ingegno di tre tra i nostri migliori registi: Olmi, Salvatores e Sorrentino.

Il progetto, sostenuto da Intesa Sanpaolo, è la naturale reazione ad un momento duro e difficile come quello che il nostro paese sta attraversando, reazione che diviene motivo ispiratore, fil rouge che unisce tre lavori frutto di visioni eterogenee ma legati da un comune obiettivo: reagire allo status quo attraverso la fiducia in se stessi e nei propri valori.

Ma, oltre alla volontà di utilizzare l’arte come strumento per combattere la crisi (di qualsiasi crisi si tratti), ciò che appare veramente interessante ai nostri occhi è la particolare modalità di diffusione del ciclo che avverrà attraverso una pianificazione assolutamente strutturata e webcentrica.

I cortometraggi, di cui quello di Olmi è già online, verranno infatti distribuiti non solo nelle sale e in televisione (a seconda delle occasioni in versioni di diversi minutaggi) ma anche nella piattaforma online perfiducia.com ad essi appositamente dedicata e sui siti di video sharing (come per esempio YouTube) dove continueranno la loro esistenza.

Home Page Perfiducia

Home Page Perfiducia

I corti, quindi, pur raggiungendo le persone in maniera convenzionale, trovano solo nel media digitale il loro supporto congeniale, grazie alla possibilità di incontrare un destinatario attento e partecipe all’esplorazione del tema della fiducia.

La piattaforma, infatti, non solo raccoglierà tutti i lavori in versione integrale (sia quello di Sorrentino che di Salvatores verranno rilasciati nei prossimi giorni) ma anche tutti i feedback degli utenti che diverranno in questo modo parte integrante dell’opera filmica.

Opera e fruitore si incontrano online per entrare in relazione diretta grazie alla libertà concessa dal bit, decretando definitivamente la logica del fruitore passivo, dimentico di sé nel buio della sala.

Mr_B

La pubblicità al cinema? Buca (letteralmente) lo schermo

Uno dei passatempi preferiti di noi italiani nel periodo delle vacanze natalizie è il cinema. Peccato – e il problema affligge soprattutto i frequentatori delle multisala – per il mare di spot, spesso sparati a volumi più consoni a un club techno, che precede la proiezione… Beh, c’è anche qualche piacevole eccezione: guardate cosa è successo il 13 dicembre scorso, in una sala cinematografica milanese.

Tranquilli, non è il troppo alcool del veglione che vi fa vedere quello che non c’è: la donna dello spot, compagna del classico maschio ronfante, esce veramente dal maxischermo e si rivolge alla platea per chiedere a gran voce un cerotto Respira Bene. Interviene qui un’altra comparsa che le consegna il magico toccasana, in modo che l’attrice possa tornare soddisfatta a recitare nello spot.
Applausi del pubblico in sala, a cui mi unisco idealmente. Gran bel colpo dell’agenzia Grey.

The Apprentice

Dal cinema una lezione importante: sweddiamo il calcio!!

L’altra sera ho passato due orette piacevoli guardandomi “Be Kind Rewind”, film surreale firmato dal francese Michel Gondry, conosciuto soprattutto per il precedente “Se mi lasci ti cancello” (2004), con Jim Carrey e Kate Winslet.
Uscito nelle sale italiane a maggio, “Be Kind Rewind” racconta delle (dis)avventure di Mike, che lavora come commesso in un videonoleggio di sole videocassette (!!), e del suo amico Jerry. A seguito di un incidente improbabile, Jerry smagnetizza involontariamente tutte le VHS: come aiutare Mike a non perdere il posto? Semplice: basta girare in modo amatoriale i film che i (pochi) clienti richiedono di volta in volta. Si parte con Ghostbusters… Questo il risultato: tenetevi forte!!

Il lavoro di Mike e Jerry viene apprezzato, tanto che la strampalata coppia decide di continuare con lo “sweding”: così i due definiscono l’attività di creare remake amatoriali. Lungo l’elenco dei film taroccati: “Il Re Leone”, “Robocop”, “2001 Odissea nello spazio”, “Rush Hour 2”, “King Kong”, “Men in Black” e “Carrie, lo sguardo di Satana”. Secondo il classico schema di Propp, a interrompere il momento idillico interverranno alcune complicazioni ma il lieto fine è assicurato.

Perché parlo di “Be Kind Rewind”? Beh, perché suggerisce come risolvere la querelle tra Rai e Lega Calcio in merito alla diffusione in chiaro degli highlights delle partite del campionato 2008/09. Come noto, l’offerta della Rai (Mediaset è poco interessata) è stata giudicata insufficiente, per cui domenica la storica trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” non andrà in onda per la prima volta dopo decenni e le immagini delle partite dovranno passare all’interno del Tg della sera per non più di 4 minuti… Come può il buon Massimo De Luca, Direttore di Rai Sport, evitare di passare alla storia come l’orco capace di privare gli italiani del piacere dei goal domenicali senza cedere al ricatto economico della Lega Calcio? Semplice, assoldando squadre di amatori che mettano in scena, con tutti i limiti del caso, le azioni più significative delle singole partite. Qualcosa di simile era stato proposto anche in una delle prime stagioni di “Quelli che il calcio”, con ex calciatori diretti dal coach/coreografo Gigi Maifredi. Perché non riprovare? Con i soldi risparmiati si potrebbero acquistare i diritti di alcuni sport cosiddetti minori, ma meritevoli di maggior attenzione… Caro Massimo, dimostri un po’ di coraggio e di ironia!

The Apprentice