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Tutto il mondo è RED

Oggi è la Giornata mondiale contro l’AIDS e il mondo è diventato rosso, anzi RED. Il colore simbolo delle campagne di sensibilizzazione anti-AIDS è stato usato ovunque, da grandi testimonial e da milioni di utenti web.

Ad esempio, Nike ha voluto “legare” la giornata ai prossimi mondiali di calcio, i primi in Africa, dove l’AIDS affligge milioni di persone, e lo ha fatto creando lacci rossi per scarpe da ginnastica il cui intero ricavato andrà a finanziare la distribuzione di farmaci e campagne di informazione nel continente africano.

Nike Bono Drogba

Primo testimonial dei lacci RED, il calciatore della Costa D’Avorio Didier Drogba: la campagna “Lace up, save lives” è stata presentata insieme a Bono Vox, leader degli U2 e fondatore di RED, associazione che combatte il virus in Africa, che ha dichiarato:

Nike è il migliore del mondo a fare marketing e a comunicare idee, e oltretutto Nike rappresenta la volontà e la capacità di vincere. E quindi possono trasmettere al meglio il messaggio positivo che noi vogliamo comunicare: che l’AIDS può essere sconfitto

Anche Twitter e Facebook sono diventati rossi: il primo, in homepage oppure inserendo nei tweets il tag #RED; il secondo, perché gli utenti hanno scelto di utilizzare come immagine del profilo quelle messe a disposizione sulla pagina RED o il simbolo storico della campagna. Google ha invece aperto un motore di ricerca RED che devolverà il ricavato delle ricerche on-line alla lotta contro l’AIDS in Africa.

I'm inspired

Joy

Chalkbot. Lo street-painting robot

Per gli appassionati di ciclismo, giri e tour de France vari, segnalo una simpatica iniziativa promossa dal colosso Nike che, in piena era 2.0, utilizza lo strumento più cool del momento Twitter, facendo Interactive ambient advertising.

nikelivestrong
Di che si tratta?

Avete presente le macchine per fare le strisce pedonali sull’asfalto?
Beh, se ne sono inventati una – chiamata Chalkbot, vero e proprio street-painting robot – che permette ai patiti del Tour de France di lasciare messaggi sulle strade in cui avviene la competizione, interagendo pertanto con chi la competizione la fa.

L’ambient quindi si fa sportivo.
Ma dov’è l’interazione 2.0? la Digital experience?

I messaggi possono essere inviati direttamente sul sito Nike, sui banner della campagna, o anche attraverso Twitter;

chalkbot_twitter

i primi 100.000  iscritti all’operazione “Nike Livestrong Chalkbot”, avranno la possibilità di vedere stampato il proprio messaggio sulle strade che compongono il tour.

I messaggi poi verranno mostrati  attraverso Twitter Twitpic.


Perfetta integrazione tra off e online.

Miss. Somewhere

via

La nuova frontiera degli spot in soggettiva: la vagina cam…

Quella di girare gli spot in soggettiva sta diventando una consuetudine: tutti ricorderete gli spot Take It To The Next Level di Nike (firmati, per chi non lo sapesse, Guy Ritchie: eh sì, parliamo dell’ormai ex marito di Madonna), in cui un anonimo calciatore, dopo essersi sottoposto a un training massacrante, affrontava star del pallone del calibro di Marco Materazzi, Cristiano Ronaldo, Ronaldinho, Ruud Van Nistlerooy e Zlatan Ibrahimovich.
Il rischio è che, passato l’effetto novità, lo spettatore cominci ad avere noia di questa tecnica. È pur vero che c’è soggettiva e soggettiva. Guardate infatti che commercial hanno girato quei geni scostumati dell’ADV di Grey Amsterdam per promuovere il nuovo sapone intimo Lactacyd di GSK. Il punto di vista adottato è niente meno che quello della… vagina!!! D’altra parte chi (o che cosa) potrebbe essere più interessato alla bontà del prodotto?

The Apprentice

Il calcio? Questione di fuoriclasse e… viral!

Se le partite di calcio sono spesso soporifere (colpa del calendario troppo denso di appuntamenti o della tattica sempre più esasperata?), altrettanto non può dirsi – fortunatamente – per i viral lanciati dalle varie Nike, Adidas e Puma che mettono in campo non soltanto i campioni più affermati ma anche fior di creativi.
Qualche esempio? Per lanciare gli scarpini V1.08 I FG (sigla degna di un’arma letale…), Puma, in occasione dell’ultimo turno della fase a gironi della Champions League, ha deciso di inscenare il rapimento di Nicholas Anelka, Chelsea, da parte di un fantomatico collettivo, Fronte Rivoluzionario delle Donne che amano gli uomini in rosa. In puro al-Qaeda style, vediamo una pericolosa attivista, vestita di un bikini “atomico”, che in video si rivolge all’allenatore della squadra londinese, Felipe Scolari, minacciando di non liberare l’attaccante a meno che non gli venga permesso di indossare le calzature rosate durante la partita contro il Bordeaux.

A Puma risponde in modo originale Adidas, che ha scelto Manuel Adebayor, centravanti dell’Arsenal, come protagonista di una singolare partita di snake – avete presente il giochino simil-trenino che ormai snobbate sul vostro cellulare di ultima generazione? Una performance assicurata dagli scarpini F50 Tunit.

Non ci resta che aspettare fiduciosi la scarpa in grado di redimere Adriano…

The Apprentice

Sbatti il mostro… in pubblicità!!

In questi giorni ha fatto molto parlare l’azione di guerrilla lanciata da Sky per promuovere la fiction televisiva Romanzo Criminale, ispirata al bel romanzo di Giancarlo De Cataldo: sull’argomento vi invito a leggere il post “Tutto in una Notte” pubblicato su Bloguerrilla. In sintesi: il 14 /10, a Roma, in zona Eur, sono apparsi nottetempo quattro busti inneggianti a personaggi di spicco della Banda della Magliana. Il successo dell’iniziativa è stato suggellato dalla sdegnata reazione del Sindaco Gianni Alemanno, che ha ordinato l’immediata rimozione dell’installazione, parlando di “iniziativa di cattivo gusto”.
Se mi è permessa una battuta shakespeariana, molto rumore per nulla. Non è certo la prima volta che una campagna fa parlare di sé, sbattendo il mostro – anche non reale – in prima pagina. Si tende sempre a ignorare l’originalità di queste azioni e a porre l’accento sulla loro natura provocativa, con il risultato, paradossale, che la campagna che si vuole censurare raggiunge comunque lo scopo di farsi notare.
Mi è venuto naturale pensare ad un vecchio spot Nike. Protagonista è un killer mascherato armato di motosega – che ricorda i cinematografici Jason (“Venerdì 13), Michael Myers (“Halloween”) e Leatherface (“Non aprite quella porta”) – che vorrebbe fare a pezzettini una ragazza sorpresa sola soletta in casa… Peccato che lei si riveli una podista di tutto rispetto e che lui sia piuttosto fuori allenamento!
A me sembra che l’aspetto ironico sia del tutto prevalente sull’incipit potenzialmente truculento della situazione. Evidentemente sono tra i pochi a pensarlo, dal momento che all’epoca lo spot venne bandito dal circuito televisivo. Ma c’è qualcuno che crede veramente che per fermare un pazzo furioso – questo sì terribilmente reale – sia sufficiente non passare un commercial?

The Apprentice