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Nup 2010, sfida a colpi di apps

E’ stato lanciato in questi giorni Nup 2010, la sfida per i giovani universitari promossa da Nokia e Repubblica.it. Quest’anno gli studenti dovranno proporre il progetto di un’applicazione per smartphone e la migliore sarà realizzata da Nokia.

NUP

Nup nasce nel 2003, quando nella progettazione sono state coinvolte alcune università italiane e circa 500 studenti. Da quest’anno però Nup è aperto a tutti gli studenti italiani che vorranno cimentarsi con questa sfida.

Smanettoni di tutta Italia, unitevi!

Andrea Facchini, responsabile marketing di Nokia Italia, ha infatti spiegato che:

Il mondo della telefonia mobile si sta spostando molto velocemente verso le applicazioni. I giovani sono coloro che ne sanno di più perché sono in primo luogo utenti di questi servizi. I ragazzi sono chiamati a sviluppare un’idea che possa essere trasformata in un’applicazione, corredandola di un business model in grado di sostenere il raggiungimento degli obiettivi prefissati

Un progetto interdisciplinare quindi, che sarebbe utile sviluppare in gruppi di studenti di diverse facoltà.

I progetti saranno selezionati dalla giuria del Nup e potranno essere votati on-line dagli utenti, per conquistare una menzione speciale.

I vincitori assisteranno alla realizzazione della propria applicazione, che sarà successivamente venduta nell’Ovi Store Nokia.

Joy

Humanity: connecting people

Mai pay off fu più azzeccato. Un’azienda di telefonia che ha per mission quella di permettere alle persone di “sentirsi”, di conoscersi, di mantenersi in contatto e che con limpida, nordica schiettezza non dichiara pretenziosi “io ti renderò più felice”, ma solo “io di mestiere faccio quello che collega le persone”. Punto. E non è poco.

Dal connecting people a Humanity il passo è di una formica.
Ed ecco che Nokia ha dato vita al primo film multimediale creato dagli utenti con telefoni cellulari. La regia però è firmata Spike Lee.
Ciò che mi ha spinto verso questo progetto è stata l’opportunità irripetibile di fare qualcosa di assolutamente innovativo utilizzando la tecnologia, Internet e la collaborazione delle persone. – ha affermato il regista Spike Lee – Sembra che la nuova tecnologia stia rendendo il cinema alla portata di tutti: chiunque può diventare giornalista, regista, fotografo, basta prendere il cellulare, registrare, premere un pulsante e si è immediatamente in rete”.

Un progetto quello di Humanity diviso in 3 atti: il primo da aprile a settembre di quest’anno per presentare il proprio video, che avesse per tema nascita vita o morte; il secondo atto per selezionare una rosa di 25 migliori proposte per ciascun tema e farle giudicare ai visitatori del sito www.nokiaproductions.com e l’ultimo atto per integrare nel film finale la top ten di ciascuna sezione.

E nacque il cinema partecipativo.

* Madama Butterfly

WE_BLOG: verbo ufficiale della rivoluzione 2.0

 

Ambiti. Come attori famosi e rock star. Solo che non solcano croisette ne tappeti rossi e riempiono laboriosamente fogli di stile in html con le proprie percezioni e punti di vista. La rivoluzione 2.0 ha rapidamente decretato i nuovi punti di riferimento nel caos informativo del cyberspazio: i bloggers.

 

La “parola di blogger”, infatti, sta diventando la materia prima più preziosa per i cercatori d’oro della rete. Catalizzatori d’attenzione, i blogger hanno raggiunto un potere e una notorietà davvero incredibile. La prova concreta arriva (come al solito) dalle aziende, che sembrano non riuscire più a stare senza di loro.

 

Hotwire, da tempo, monitorizza la loro crescente influenza in rete. Nokia, l’anno scorso, li ha chiamati a Londra come consulenti ufficiali della nuova campagna pubblicitaria, conformando sulle loro opinioni la messa on-line del nuovo sito. Microsoft e Telecom Italia, in questi giorni,chiedono di poter parlare con loro per aggiornare le proprie posizioni in materia di comunicazione.

 

La “blogging revolution”, quindi, sta radicalmente ridefinendo le regole del gioco. Il processo tradizionale di creazione e distribuzione del messaggio pubblicitario viene posto in crisi dalla crescente autorevolezza dell’utente che diventa autore.

 

Persino in territorio nostrano le iniziative non si contano: l’Oreal si mette gomito a gomito con diversi blogger (tra cui la seguitissima mafe di  maestrinipercaso) per ridiscutere alcune cruciali caratteristiche dei propri prodotti. Spiman sceglie il taglio humor e chiede alla “blogger da salotto televisivo” Pulsatilla di “calarsi le braghe” in modo da “mostrare a suo modo” le loro mutande. 42below vodka seleziona, per il suo approdo italiano, una rosa eterogenea di blogger (tra i vari: puta, aeiouy, lyonora, enzosantagata) da ubriacare a colpi di shot in modo da stimolare reazioni “senza peli sulla tastiera”.

Feedback fotografico della blogger Lyonora per 42Below vodka

Feedback fotografico della blogger Lyonora per 42Below vodka

 

In questo scenario il consumatore diventa consum-attore e impone una prospettiva nuova allo stato di cose. Il blog supera agilmente il ruolo di cassa di risonanza, di “moltiplicatore di notorietà”, divenendo un veicolo di relazione virtuale assolutamente inedito. Il blogger, infatti, non può che offrire una prospettiva personale, sperimentale ed interlocutoria.

 

Il sapore patinato delle recensioni prodotto cede definitivamente il passo al feedback sincero e creativo, profilando all’orizzonte un eccitante gioco di equilibri la cui stabilità è in costante definizione, libera dalle antiche regole che scandivano la propaganda del prodotto e riflettente i profondi segni del mutamento sociale che tutti noi, da tempo, attendiamo.

Eco